sabato 24 dicembre 2011

Incontro tra lavoratrici e lavoratori del sociale


a seguito dell'incontro del 7 dicembre che ha dato il via al progetto "salvailsociale" si vuole riconvocare un incontro tra lavoratori del sociale
giovedì 29 dicembre ore 18.30
presso la sala di san benedetto al porto in via buozzi, 15r,
con i seguenti obiettivi:
  • condividere lavoro sulla piattaforma e costituire gruppo di elaborazione;
  • rafforzare strumenti di comunicazione (blog, volantini, adesivi, brouchure, t-shirt, ecc..);
  • definire elementi organizzativi, quali sede, eventuali orari di sportello, altri incontri;
  • rilanciare una iniziativa autonoma.
è importante che ognuno si faccia carico di diffondere l'iniziativa e di non allentare la partecipazione, anche sotto le festività.

nella speranza di vedervi numerosi, si ribadiscono i più fiduciosi auguri di natale!

i commenti "spariti" di giuliana b

per la loro importanza ed il contributo che stanno apportando rilancio i preziosi commenti "recuperati" di Giuliana B, che non so per quale motivo non vengono pubblicati ma compaiono sulla mail.


20 dicembre
Ciao a tutti!!
ieri non ero alla manifestazione per ragioni che esulano dalla mia volontà. Ripensando alla giornata di protesta, e più in generale a ciò che è accaduto all'interno della nostra "categoria" (ha senso chiamarci cosi?) e mi riferisco agli incontri di questi ultimi mesi, ho pensato che non è molto importante "come" è andata la manifestazione di ieri, ma come e perchè abbiamo intrapreso questo percorso. Il "perche" è fin troppo evidente, è sotto gli occhi di tutti, i tagli al sociale ci indotto a confrontarci. Ciò che conta, dal mio punto di vista, è il "come", con quale modalità, con quale metodo intendiamo andare avanti.
Per noi hanno sempre parlato gli altri, le nostre cooperative, le nostre onlus, gli Enti pubblici per i quali lavoriamo, esistiamo da molti anni, eppure abbiamo lasciato che gli altri parlassero per noi e per i nostri utenti. La politica, infatti, ha le sue parole, i suoi codici, le sue trappole. Ho l'impressione che noi si debba fare non come fanno loro, ma come vogliamo fare noi, con parole nostre, con un metodo nostro. Ciò che fa la differenza, in questo nostro momento storico,è trovare un modo per scardinare vecchie trappole comunicative, che ci porterebbero dritti dritti a parlare la lingua consunta della cattiva politica. La cifra, il valore, sarà dato dalla capacità di raggiungere l'obbiettivo. Diamoci un nostro imprinting, riflettiamo come facciamo nelle riunioni di equipe, umanizziamo i problemi, così facendo, diverremo portatori di novità.
Giulian B


23 dicembre
Buon giorno!! incomincio ad occupare uno spazio, un vuoto,scrivendo questa mattina. Ho molte cose nella testa e nel cuore. Non è possibile raccontarle tutte. Provo a lanciare qualche suggestione. Riflettendo sul vuoto, lungo quanto la nostra esistenza e i nostri servizi, ho pensato che qualcuno ha sempre pensato al nostro posto. Ma capite? Noi, che lavoriamo sull'autonomia delle persone che seguiamo, abbiamo lasciato che gli altri parlassero per noi. Forse erano anni nei quali ci sentivamo ben rappresentati? per quanto riguarda la mia persona, ho sempre pensato di più alla qualità del servizio, dell'intervento, e al benessere di noi operatori. Già..."il benessere degli operatori"...questi erano i contenuti degli anni 90, quando io ho cominciato. Hanno sempre parlato, al nostro posto, gli Enti pubblici per i quali abbiamo e stiamo lavorando e hanno parlato per noi, le nostre cooperative, le onlus...ci è voluta la crisi? certo, come viene riportato su queste pagine. Ma ora, riusciremo a cogliere l'opportunità? riusceremo al colmare il vuoto? 

giovedì 22 dicembre 2011

e blog sia!

da neofita dello strumento blog sono rimasto sorpreso da un numero: 239 visualizzazioni da quando è stato lanciato (tra cui inspiegabilmente alcune da diversi stati europei, stati uniti e brasile..).
ma più di questo dato sono i due commenti che confermano la fondatezza della tesi che sta alla base di questo progetto: è tempo di colmare un vuoto e di dare riconoscimento e sostanza a tutte le professionalità che si muovono all'interno del "sociale". é un mondo diversificato, che coinvolge diverse prassi e competenze, ma che di fatto sostiene la struttura di una società sempre più fragile.
e siamo noi stessi "lavoratori del sociale" a dover rispondere a questa esigenza, sapendo che l'unico risultato può arrivare come conseguenza di un "lavoro".
intento di questo blog è proprio segnare i primi passi di questo lavoro e permetterci di farci trovare pronti alle sfide che si dovranno affrontare: a breve si condivideranno alcuni punti che potranno essere la base di una "piattaforma" che rappresenti la natura e le esigenze della nostra professione. ci sono alcuni "cervelloni" all'opera ma si vuole aprire la partecipazione: si inauguri pure un dibattito qui nel blog ma nei prossimi giorni si convocherà un incontro in cui sarà gradita la più ampia presenza.
"salvailsociale" vuol provare a rispondere anche ad una esigenza di visibilità e informazione: si proverà a promuoverlo e a segnalare tutti i prossimi appuntamenti che ci vedono coinvolti come lavoratori, ma chiedo anche qui a tutti i lettori di sostenere l'intento con il loro prezioso contributo.
chiudo condividendo una riflessione di einstein (che ne sapeva..):
"Non possiamo  pretendere che  le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
 La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla  notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi  supera sé stesso senza essere 'superato'."
a presto con aggiornamenti e, si spera, maggior competenza come blogger.
marco (per la redazione)

martedì 20 dicembre 2011

domenica 18 dicembre 2011

da dove partire?

questo blog nasce con l'intento di seguire e condividere un percorso di rafforzamento dell'identità delle lavoratrici e dei lavoratori del sociale che operano nei diversi territori e nelle diverse organizzazioni di Genova. questo perché le attuali politiche locali e nazionali stanno mettendo a rischio tutta una cultura fondata sulla professionalità e l'esperienza degli operatori che da decenni hanno contribuito al sostegno ed all'integrazione delle fasce deboli delle nostra città, sviluppando progetti innovativi e rafforzando il tessuto sociale dei nostri territori.
la risposta a tali politiche sta risvegliando la coscienza dell'identità della nostra professione e del nostro ruolo, troppo spesso timidamente celata in un agire invisibile, per quanto essenziale.
rivendicare la nostra dignità di lavoratori e la necessità dei nostri sevizi, soprattutto in una società sempre più povera materialmente e culturalmente, non può non farci sentire coinvolti a prescindere dalle nostre appartenenze e ci spinge a costruire da noi stesse i contenuti e le istanze da proporre a chi ci deve rappresentare.
per questo chiediamo a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori del sociale di contribuire alla creazione di una "piattaforma" che possa rappresentare ciò che siamo e ciò che vogliamo: sarà presente un banchetto nelle varie manifestazioni che ci riguarderanno, a partire dal corteo di domattina, dove raccogliere riflessioni e spunti, oltre che rilanciare questo progetto.
a breve si costituirà una sede dove svolgere incontri e confronti.

cominciamo dal dar forza alle nostre gambe.

a presto