mercoledì 17 ottobre 2012

si riprende..

care lavoratrici e cari lavoratori,
e anche care/i precarie o neodisoccupate/i,
nel mondo del sociale s'agitano ancora, sotto un'apparente e comoda quiete, poco rassicuranti forze che sempre più minacciano la qualità e l'esistenza del nostro lavoro.

molti avranno seguito le vicende Dameri-Doria: oltre lo sconcerto delle dichiarazioni e smentite, non si può non riconoscere una certa continuità politica con una logica amministrativa-economica che tende semplicemente a svuotare gli investimenti pubblici a favore dei servizi per la cittadinanza (riservandoli d'altro canto per la finanza e le banche).
Ma in questa vicenda è emersa forte e chiara l'alzata di scudi da parti di coop e forum che, giustamente, reagisce a difesa dell'esistente, usando però gli stipendi dei lavoratori come argomentazione contro i presunti "privilegi". Salvailsociale in questa vicenda si è posta al di fuori di questi due fronti e si vuole adoperare affinché un'altra voce possa dire la sua: quella dei lavoratori, di stipendi sulla soglia della dignità, dignità che invece viene promossa e difesa ogni giorno, la dignità di una società ai margini ai bisogni della quale vanno costruite risposte adeguate ed efficaci. 
e come si fa a difendere il privato sociale quando si sa che in questo mondo non si produce più cultura e partecipazione da tempo?quando si rosicchiano le poche tutele dei lavoratori?e sapendo che gli stipendi che ci ritroviamo sono responsabilità di scelte ben precise che non ricadono solo sull'amministrazione?

sembra che doria abbia abbia garantito il budget precendente: ma questo è poco. in sordina, infatti, continuano tagli ed licenziamenti.

Salvailsociale va avanti, per unire i lavoratori, per discutere e per poter inserire un elemento di novità nei pensieri che si fanno sul sociale: ci sono nuove proposte e sempre tanta determinazione.

L'appuntamento è per giovedì alle 19 in vico del papa (dietro la lepre).

vi aspettiamo.

2 commenti:

  1. Aldilà che -data anche la preponderanza del numero di lavoratrici su quello dei lavoratori - starei più attento al linguaggio sessuato.;)

    C'è un aspetto non da poco: altro che continuità. Le dichiarazioni della Dameri sono comunque rivelatrici di una visione ed una cultura che in realtà - in peggio - segnano una discreta rottura (aldilà del discorso delle risorse a disposizione).

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  2. Una certa discontinuità potrebbe anche starci. il problema è su quali basi e cosa viene dopo. se la base di partenza è l'equazione coop privilegiate / volontariato santo siamo (sono i cittadini e i servizi) messi male. se il punto di partenza è costruire con gli operatori (quelli sul campo) e gli utenti un metro di valutazione per capire cosa serve oggi a chi lavora e a chi beneficia dei servizi e alla luce di quello verificare chi lavora seriamente e chi vive di rendite di posizione, allora parliamome pure.
    in ogni caso parliamone e raccontiamoci e raccontiamo ai cittadini il nostro lavoro: i tagli sono facili anche perchè siamo invisibili

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