piattaforma del sociale


La “piattaforma” vuole essere allo stesso tempo un riferimento ed un programma di lavoro per la costituzione di un coordinamento delle lavoratrici e lavoratori del sociale.
Questi sono i punti che crediamo meglio rappresentino la natura e le esigenze di questo progetto:
  • autodeterminazione: le sfide che dovrà affrontare il nostro settore contro una cultura ed una economia che sempre più nega il valore e l’esigenza del nostro agire, reclamano la necessità di rafforzare la rappresentanza della nostra professione determinando “dal basso” i contenuti e le istanze da far valere nelle diverse organizzazioni e nei confronti istituzionali.
  • categoria lavorativa: definirci come lavoratrici e lavoratori del sociale vuol dire costruire un determinato assetto concettuale in cui riconoscersi e farci riconoscere. ma non deve restare una scatola vuota: vanno definiti la relativa peculiare professionalità, i ruoli e le figure lavorative comprese, una eventuale deontologia, e le giuste condizioni lavorative e contrattuali.
  • fattore qualità: a professionalità consegue qualità. valorizzazione e costruzione di competenze, formazione, confronti e innovazione sono gli ingredienti necessari per riuscire a dare risposte concrete ed efficienti alle nuove esigenze e fragilità della nostra società. ma la qualità del nostro lavoro  deve essere ribadita anche nelle politiche delle nostre organizzazioni e delle pubbliche amministrazioni.
  • coordinamento trasversale: i confini delle singole cooperative o associazioni non è più sufficiente a rappresentare le sfide con cui bisogna confrontarsi. se vogliamo avere forza ed essere incisivi il "noi" deve essere legato ad una categoria lavorativa e a tutti quelli a cui stanno a cuore i relativi valori e diritti.
Si tratta di linee programmatiche che vanno arricchite di contenuti e riflessioni: è un lavoro che va affrontato con sapienza e condivisione per permetterci di rafforzare e difendere la nostra “amata” professione.

3 commenti:

  1. Debbo dire che mi sono attivata per diffondere il blog e fare in modo che i colleghi, ne diventino membri. Non riesco ad ottenere risultati. Mi sono chiesta come mai...il momento è difficile, il Comune gestisce la chiusura dei servizi, con modalità a dir poco...sconvenienti. Dicevo che dovremmo essere tutti più interessati: alla lotta politica ed economica, si può intervenire su un piano squisitamente riflessivo. E' il nostro mestiere, riflettere intorno ai casi, riflettere sul gruppo dei pari...ma allora perchè se riguarda noi, lo facciamo meno volentieri? a essere cattivi si pensa male. Se regna il silenzio sul blog, verrebbe da dire che vi è una sorta di sottrazione dal ruolo...se fosse così bisogna che si cambi mestiere

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  2. Abbiamo da fare. Riprendendo la mia pubblicazione precedente, dico a me stessa, che sento il bisogno di confrontarmi, di fare circolare il pensiero, di mettere i miei "pezzi" insieme ai vostri. Se è un mio bisogno, allora me lo prendo tutto e continuo a scrivere; nella speranza che, prima o poi, qualcuno deciderà di dare fuoco alle parole. Resto in fiduciosa attesa, io vado aventi.
    Dicevo che abbiamo da fare. Personalmente, in questo momento, non posso partecipare. Allora mi faccio raccontare...credo di cogliere suggestioni interessanti ma complesse. Per esempio: la giornata di mobilitazione, il contratto cooperative sociali (definito un disastro) ..e poi c'è quella questioncina del contratto formazione. Per le prime due questioni, ho delle opinioni in proposito e magari le esprimerò. Ma per questa ultima, un pò tecnica, necessito di una qualche spiegazione.
    Per la giornata di mobilitazione, io proporrei di "scardinare" il linguaggio politichese. Non so bene come si fà. Se sono a tu per tu, riesco, ma all'incontro con la Vincenzi, non so'. Una cosa mi sovviene. Con fermezza direi alla Vicenzi che in città, si dice, che parte dei soldi da conferire al sociale, siano di fatto, indirizzati ai trasporti. Non voglio banalizzare al ribasso..i trasporti sono importanti, tanto quanto i servizi sociali. Le direi, che lo scontento, per la soppressione dei servizi, potrebbe essere fatale. Se si tagliano i servizi sociali, ci devono dare spiegazioni, sul "come" saranno gestiti e da "chi" i denari ai quali, i cittadini utenti e gli operatori, dovrebbero rinunciare per un servizio trasporti decente.
    Insoomma, la gestione dell'AMT è sotto controllo?..
    per il momento vi auguro buona serata e buona fortuna ;))

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  3. "ma la qualità del nostro lavoro deve essere ribadita anche nelle politiche delle nostre organizzazioni e delle pubbliche amministrazioni"
    per rispondere a giuliana, richiamo le parole dela "piattaforma": dobbiamo avere la forza ed il coraggio di mettere davanti a tutto la qualità del nostro lavoro, che vuol dire che la nostra azione deve essere efficace ed efficiente. deve arrivare all'obiettivo con il minor dispendio possibile di risorse, perché non possiamo dimenticare che i finanziamenti su cui ci sosteniamo sono per lo più "pubblici": sono soldi "girati" al sociale da altre voci di spesa, che potrebbero essere dedicati direttamente ai territori.
    sprechi e altre "concessioni" non dovrebbero poter essere ammesse...ma allo stesso tempo dobbiamo chiedere alle istituzioni bandi e convenzioni che rispettino questi valori.

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